Replying to Tirititì

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  1. Posted 9/7/2013, 17:59
    tirititì!
    Squilla il cellulare di Matteo. Tittiritittititittiritittiti..click! Era solo la sveglia. Già le sette merda e sto solo a pagina 20…ma l’avevo messa alle sette di mattina, e menomale che sto cellulare c’aveva un buon rapporto qualità-prezzo, pensa Matteo e sta per ripoggiare gli occhi sul libro quando viene distratto dalle luci colorate che lo schermo acceso del “vecchio scatolone” 70 pollici proietta sul muro. Si gira, e osserva la nonna incantata e assente al mondo, beata con le sue cuffie a guardare “i pacchi”, conduce Pupo. Da una parte beata lei, almeno non si vede con gli occhi degli altri e non gliene frega niente…secondo me i 500000 euro stanno in quello dell’Abruzzo stavolta..ecco, ce manca che mi ci fisso pure io, rimugina, riconvincendosi a leggere. Prende in mano la matita e quel maledetto squilla una seconda volta: tirititì! Questo era un messaggio. Oddio, non mi dire che è di nuovo…Matteo aspetta che se ne vada la scritta “attendere prego”. E sbrigatee..che è? “se attivi TIM TRIBU entro..” ma vvaffanculo! Ancora! Mica danno pace questi oh..e cancella l’ennesimo sms promozionale che da un paio di mesi a questa parte arriva in continuazione. E’ assurdo, teorizza Matteo, questa gente non ha più dignità..si attaccano ai soldi di un poveraccio di utente qualunque con una tale insistenza..devono essere proprio alla frutta ormai, stanno tutti o con Vodafone o coi videofonini Tre! E noi che n’ce ne frega niente di premi, concorsi, offerte agevolazioni e vinci una cena co Ilary Blasi e vinci una suoneria con Paris Hilton che dice “meglio cambiare, no?” o un coniglio che canta l’ultima di Mika? E mentre è intento a maledire mentalmente quest’invasione di spot “al ribasso” (cerebrale), viene ricondotto nella chiassosa realtà dal tirititì! che lui stesso ha scelto come suono ma che comincia a infastidirlo. Oddio ma così non si può! Dai, che stavolta è Francesca, magari mi invita a passare da lei che ha casa libera…”attendere prego”(rullo di tamburi ..) “TIM: vuoi avverare i tuoi desideri?”magari…BASTA PUBBLICITA! Matteo cancella nervosamente anche questo messaggio, e rosica ancora di più se pensa che l’eccesso di messaggi in memoria(e magari ce n’erano nella lista anche alcuni della TIM) ha fatto si che quello scassatissimo telefonino autocancellasse l’unico messaggio di Francesca(e tralaltro anche unico messaggio di una ragazza presente in lista apparte quello di Paola, che però è la secchiona del corso e gli ha inviato i numeri delle pagine da fare per Storia Contemporanea) per fare posto a un altro di quegli ammorbanti messaggini pieni di punti esclamativi,che a leggerli sembra di vedere una bonazza con labbroni e dentoni e sorrisone patinato pronunciare quella frase con voce suadente.
    Dopodiché schiaffa il telefonino( che non è manco un vecchio modello)dall’altra parte del tavolo, ma non abbastanza lontano da non sentire lo strano “bip” che l’ordigno/prodigio della tecnica moderna emette. Non l’ha mai fatto: che vorrà ancora da me? Si chiede, ma lo schermo non lascia passare tracce di anomalia. Il suo interlocutore è al momento muto, è giunta l’ora di concentrarsi veramente cazzo, o qui finisce che toppi pure st’appello mattè, pensa, e riprova a concentrarsi. “I moti del ’30-’31 ….”DRRIIIINN!DRRIIIINN! stavolta è il telefono di casa. Se è qualche amica de mi madre giuro scapoccio..Pronto?
    -ciao Matteo, sono Francesca..
    -ohi! Ciao, ciao! Come va, tuttapposto?
    -si si grazie, te?
    -Pure io. Cerco di studiare…
    -Capisco..senti, ma stasera che fai, studi?
    -dovrei ma..se mi stai proponendo di vederci..
    -potresti passare da me dopo cena, ok?
    -D’accordo, sicuro! Verso le dieci va bene?
    -anche 9 e mezza se vuoi..
    -ok! A dopo! Bacio!
    -ciao un bacio! CLICK.
    Per una volta sei davvero servito a qualcosa, caro telefonuccio che mi porti i suoi inviti! Chissà chi le ha dato il mio numero di casa..spero non quella stronza di Martina che chissà che le ha detto..e mentre pensa se è più stiloso con i jeans o con i cargo della charartt, il telefonino continua a importunarlo. Titiritì! ODDIO MIO! E’ UNA PERSECUZIONE! Ora lo spengo..ah no! Potrebbe chiamarmi Fra! Vediamo che altre cazzate mi vogliono far bere..”TIM:SUPEROFFERTONA IRRINUNCIABILE!”Che cojoni..cancella ancora lo spot , mette il silenzioso al telefonino e lo caccia in tasca. Ma quello non ne vuol sapere: emette comunque di nuovo lo strano suono, come se gli ordini dati dal polpastrello di Matteo fossero stati ignorati. E io ti riazzitto, e stavolta non mi freghi, pensa ripetendo l’operazione. Ma nada. Il “bip” anomalo torna a far sentire la sua stridula vocetta, e matteo comincia a preoccuparsi. Che quel coso si stia ammutinando? Che sia posseduto?Intanto un altro bip, stavolta più forte, quasi più minaccioso. Matteo estrae perplesso il cellulare dalla tasca e vede che lo schermo sta inspiegabilmente cambiando colore, c’è una sfumatura sull’arancione. Mentre si avvicina l’oggetto alla faccia per esaminarlo più a fondo, un ultimo “bip” gli trilla isterico nelle orecchie manco fosse in dolby surround. Matteo fa un balzo all’indietro e quell’aggeggio indemoniato si fa risentire nuovamente col suono del messaggio: tirititì! “1 nuovo messaggio testo URGENTE” dice ora la scritta sullo schermo con la foto del suo cane che è diventato un dalmata rosso, e lo guarda con occhi inettati di sangue. Non è possibile. Il telefono è meccanico, senza vita, non può mica interagire con me né tantomeno leggere e comprendere il contenuto del sms…sarà uno scherzo del cazzo di quel coglione di Giulio che mi manda sempre ste cagate, per non parlare delle catene di sant’Antonio che mi intasano la casella mail più della spam…Matteo illude se stesso, pigiando con nonchalance il tastino corrispondente al comando “apri msg” , anche se dentro di sé ha un brutto presentimento. Che si avvera: il messaggino non comincia con “TIM”. “ATTENZIONE: IL LIMITE DI MESSAGGI PROMOZIONALI NON ACQUISITI E’ STATO OLTREPASSATO. PER EVITARE EVENTUALI CONSEGUENZE, SI PREGA DI VERIFICARE IL LIVELLO DI INTERIORIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI DA PARTE DELL’UTENTE RISPONDENDO AL SEGUENTE QUIZ: qual è il nome dell’offerta che dà la possibilità di chiamare tutti i numeri del globo a 0,0001 eurocent al minuto? INVIA A PER “TIMtuttomio”, B PER “TIMcomeDio”, C PER “TIMincredibilemavero!” AL 4444.”
    Matteo comincia ad avvertire un formicolio alla bocca dello stomaco, che di solito è il suo segnale della rabbia o della paura. Per quanto voglia autoconvincersi che a bruciare sia la prima,ben presto scoprirà che è la seconda a essersi insinuata tra le sue viscere. Non ha alcuna idea di quale possa essere il nome della promozione(che tralatro è palesemente una truffa viste le sue improbabili condizioni), e andando a logica sceglie il meno impossibile secondo lui inviando “A” AL 4444. Terminata l’operazione, si rende conto di aver cominciato a sudare: Cazzo sta camicia me l’ero appena messa, ora mi tocca prenderne una a papà e mi stanno tutte enormi e si vede che è sua…si spoglia mentre va verso la stanza dei suoi e mentre apre l’armadione polveroso del padre sente la sua suoneria provenire dal salotto come un grido che fuoriesce dai meandri degl’inferi, prolungato per giunta perché è quella delle chiamate. Per ognuno dei suoi amici ha una musica particolare che glieli ricorda, e questa è quella per i numeri sconosciuti, appositamente scelta da lui proprio per i toni lugubri. A peggiorare la suggestione di Matteo anche un’altra stranezza: di solito non sente il cellulare da quella parte della casa, anche quando il volume è al massimo, e ora invece il rumore è nitidissimo, quasi fosse stato misteriosamente alzato da una forza esterna. Esterna e maligna. Titubante Matteo giunge al tavolo del salotto dove l’apparecchietto grigio metallizzato si sta spolmonando per richiamare la sua attenzione. Manda un fascio di luce che pare quello di una torcia, e vibra così tanto che sposta gli appunti verso il bordo del tavolo. Matteo atterrito da questa violenza legge sullo schermo “num privato” , vorrebbe rifiutare la chiamata ma si sente anche ancora un po’ un idiota a impanicarsi così e , finalmente, preme il tasto con la cornetta verde e risponde. Ma non fa neanche in tempo a dire pronto.
    -lei è Moscardelli Matteo?- la voce è seriosa, impostata,metallica che sembra un film di spionaggio.
    -sisonoiochiparla?- esclama Matteo senza neanche rendersi conto di non aver scandito una parola.
    -è inutile agitarsi ormai, signor Moscardelli. Lei è in un brutto guaio.
    -e-e-eleichenesachesonoagitato?Dicheguaioparla?
    -Vede signor Moscardelli, secondo i dati in nostro possesso, lei ha cancellato senza nemmeno leggere TUTTI i messaggi promozionali che le abbiamo inviato, senza nemmeno curarsi della validità delle offerte, la maggior parte delle quali, tra l’altro, ben più vantaggiose della sua attuale tariffa. Questo vuol dire, caro il mio signore, che lei ha esattamente eliminato 423796 messaggi, che sono costati all’azienda più di 50000 euro, tra indagini di marketing, producing, brainstorming di market managers e researchers, catering, editing etc. E che lei deve pagare per questo.
    Adesso Matteo sente davvero aumentare i battiti in petto e non può più fingere a se stesso. Nel rispondere piagnucola.
    -…ma che…che vi ho fatto? La-la risposta al quiz era sbagliata?
    -E HA ANCHE IL CORAGGIO DI AMMETTERE CHE NON SA NEANCHE CHE HA FATTO! NON SOLO HA IGNORATO BRUTALMENTE IL SUDORE CHE TUTTI I DIPENDENTI DELL’AZIENDA HANNO VERSATO PER INVENTARSI E PROMUOVERE NUOVE TARIFFE E PACCHETTI OGNI GIORNO, SEMPRE PIU AL RIBASSO, SEMPRE PIU CONVENIENTI , CON PUBBLICITA SEMPRE PIU ACCATTIVANTI, ALLEGRE, COLORATE E PIENE DI TESTIMONIAL FAMOSI ED ESOSISSIMI, IL TUTTO IN UN CLIMA DI FORTE PRESSIONE CONCORRENZIALE E DI LOTTA PER IL POSTO DI LAVORO, NON SOLO HA FATTO QUESTO, MA INOLTRE HA ANCHE PENSATO CHE NOIALTRI POTEVAMO ESSERE STATI COSI STUPIDI DA OFFRIRE UN CONTRATTO DAL QUALE NON AVREMMO GUADAGNATO UN CAZZO! AL QUIZ AVREBBE DOVUTO RISPONDERE “NON ESISTE”, E INVECE LEI HA DIMOSTRATO NON SOLO DI EVITARCI E VANIFICARE I NOSTRI SFORZI, MA ANCHE DI CONSIDERARCI DEI PERFETTI IDIOTI!..… E sa cosa succederà adesso?-
    finalmente la voce irosa all’altro capo del telefono tace, Matteo stacca dal telefonino (che è diventato un tizzone ardente) l’orecchio fumante e maltrattato, questo m’ha assordato, pensa,e con voce fioca e cauta chiede
    -…….cosa?
    -COSA? CHE NON AVRAI PIU SCAMPO, E’ INUTILE NASCONDERSI!! VOGLIO SISTEMARTI PERSONALMENTE!!-Tuona satanico il vocione dell’anonimo interlocutore, per poi disperdersi in una risata che fa gelare il sangue nelle vene del povero Matteo, il quale non ha ancora capito bene cosa sta succedendo. La risata interrompe la conversazione, perché Matteo attacca e si affretta a spegnere il cellulare. Non è ancora terminata la musichetta (ennesima e straziante come le altre) che accompagna lo spegnimento quando squilla il telefono di casa, e contemporaneamente il cellulare si rimette a trillare anche da spento, e sullo schermo televisivo appare un faccione inquietante di uno che sembra l’agente kappa di “men in black”, con gli occhialoni neri e un sorriso vendicativo, che dice”Te l’avevo detto, è inutile che scappi Moscardelli, noi siamo ovunque, ti conviene collaborare…mettiti tranquillo che veniamo noi non ti facciamo mica scomodare…” Mai! Si dice Matteo mentre la nonna osserva stupita tra se e sé come sia strana questa televisione moderna, che neanche annunciano la pubblicità. La nonna meglio lasciarla lì che se mi metto a spiegarle che succede affitto domani, ora l’unica è darsi in fretta . Ma darsi senza poter comunicare, sicuro se uso un telefono pubblico per avvertire qualcuno mi rintracciano subito. Devo fare da solo. Matteo afferra giacca e chiavi e prende la porta, senza curarsi dell’eventuale spavento che potrebbe prendersi la nonnetta, la quale intanto si sta stufando di questo testone occhialuto che non si capisce neanche che vogliono pubblicizzare.
    Matteo infila le scale con una foga che per poco non caracolla giù dalla tromba,ma perché le cazzo di scale che stiamo al settimo, anzi ho fatto bene, l’ascensore è comunque elettronico e non si sa mai c’hanno i comandi pure de quello e lo bloccano e poi muoio di claustrofobia tipo sepolto vivo. Ma ora dove vado? Che faccio? La stazione della pula è troppo lontana e per arrivarci dovrei prendere l’autobus..no, non se ne parla che mi fermo ad aspettarlo, poi se imboccano là dentro ho chiuso…ma proprio sta settimana dovevo cambia le pasticche dei freni al motorino porcatroia? A sto punto l’unica è andare da Francesca che abita qua vicino…ma se poi la metto in pericolo? No, non faranno male a nessun altro, loro vogliono me…oddioddioddio via di corsa!
    Terminano le scale e Matteo si trova in strada, col fiato già corto dopo poche centinaia di metri, nel buio opaco e mefitico della città, inscenando una corsa a ostacoli già solo per schivare le cacche di cane disseminate come le margherite a villa Borghese a primavera. Corre, corre senza guardarsi indietro, facendo attenzione solo al tragitto da compiere, che anche se ha accompagnato Francesca a casa una volta sola non deve sbagliare strada sennò è finito, ma me la ricordavo meglio dall’uni merda, non pensare Matteo corri, e corre come un disperato che manco si sente più le gambe. Finalmente passa davanti alla via di Francesca ma li per lì non la riconosce, se ne accorge quando l’ha passata di un isolato buono, allora si gira e fa per tornare indietro ma ecco, ora vede sbucare davanti a sé dal fondo della via tre bestioni agente kappa che gli corrono incontro, si gira verso il marciapiede opposto e ne esce un altro da una cartoleria, non posso andare da Fra devo prima seminarli porca puttana sti bastardi e mo? Matteo imbocca trafelato la traversa che si trova davanti, continua a correre imperterrito senza una meta precisa finchè non vede un pubbetto dove era andato una volta. Nel cervello gli si accende un’intuizione da far invidia a “mission:impossible”: entra come una furia nel locale semivuoto dirigendosi con sicurezza verso il bagno degli uomini, al terzo cesso c’era una finestrella che dava sulla strada mi ricordo, se esiste un Divino quella finestra sarà ancora li……la finestra c’è e si presta perfettamente al piano di fuga escogitato da Matteo, che sgattaiola fuori ringraziando mentalmente la mamma per averlo costretto ad andare ad atletica da piccolo.
    Ultimata l’azione 007, Matteo si alza tutto orgoglioso del suo insuperabile ingegno che è anche stato aiutato dalla fortuna: la via sulla quale dava l’angusta finestrella altre non è che quella di Francesca, in pochi metri è al suo portone. BEEP!BEBEEP!
    -si chi è?
    -salve sono Matteo…c’è Francesca?
    -certo sali, ti stava aspettando. BEEP!
    Il portone è pesantissimo, ma nulla può fermare Matthew M., agente segreto professionista, si loda Matteo, magari tento la scalata, faccio carriera militare e…..no no cambio idea, meglio restà a Lettere che là i militari più anziani ti rompono il culo. Cimentandosi in questo ragionamento è arrivato alla porta di casa, si guarda un attimo , è in condizioni pietose ma sti cazzi tanto l’omo è bello omo e poi appena può andrà a scroccare il bagno per rinfrescarsi un po’. Suona il campanello in preda a una leggera euforia: la porta si apre e Matteo viene investito da un’inebriante odore di casa, di accogliente, di cena buona, di pane caldo. Inspira a pieni polmoni per ripulirli dallo smog finora respirato, mentre davanti a sè focalizza l’immagine di Francesca, sorridente e attillata, che gli vien voglia di mangiarsela visto il profumo di biscotti che emana. La segue in casa, e dopo i dovuti convenevoli coi suoi (meno male che suo padre è uno tranquillo!) lei lo trascina in camera chiudendo la porta con cura. Starebbe qui dentro solo con Fra per un mese!
    -Hai fatto presto eh? Dì la verità che non potevi più aspettare di vedermi…- fa lei ironica per sdrammatizzare.
    -non hai capito…non sai che m’è successo..calcola che-DINDON! Il cellulare di Francesca annuncia l’arrivo di un messaggino interrompendo Matteo.
    -aspetta un attimo che vedo chi è…uffa ste pubblicità..
    -O MIO DIO! SONO GIA QUI! E’ UNA TRAPPOLA! SPEGNI QUEL COSO! SPEGNILO!
    -ma che dici mattè?Che trappola? E’ solo la TIM!
    -APPUNTO! IO DEVO ANDARE, DEVO SCAPPARE SUBITO, O SARETE TUTTI COINVOLTI! Oddio sono finito…devo prendermi le mie responsabilità…..scusa Fra, spero di rivederti, se non sarà così sappi che ti avrei conosciuto meglio molto, molto volentieri!- in preda al panico Matteo schiocca un bacio alla ragazza sbalordita e si dirige verso la porta.
    -Ma che dici stai delirando? Tuttapposto? OH MATTEO! DOVE CAZZO VAI? MATTEOOO!
    Troppo tardi, Matteo è già corso via davanti agli occhi attoniti dei genitori di Francesca, che ha salutato correndo con un -Addiioo!-senza possibilità di replica.
    Si rende ora conto che là fuori c’è senza dubbio qualcuno che lo sta aspettando. Ha una paura fottuta, trema come una foglia e suda freddo, ma non ha scelta. Deve affrontare il suo destino. Non c’è verso di farla franca. A passettini, come uno che sta salendo al patibolo, si inoltra nel palazzo avvolto in un silenzio irreale, e mentre raggiunge l’uscita pensa fatti forza, sei un serio, ti stai immolando affinchè altri ragazzi come te imparino la lezione, ti sacrifichi per i tuoi amici, per Francesca…ma chi cazzo l’ha mai voluto fà l’eroe! Ma ormai ci sono dentro, nella merda fino al collo, almeno fai finta de fa il fiero senza paura, verrai ricordato sempre giovane e prestante Mattè…la mano traballante giunge al batacchio dell’antico portone, spinge con forza e Matteo comincia a sentire il freddo dell’esterno infilarglisi sotto la giacca e fargli venire la pelle d’oca. Ora è fuori, cammina piano, quasi rassegnato, guardingo e pronto a provare a difendersi. Ma loro sono più veloci dei suoi stessi occhi.

    Francesca è in salotto coi suoi, a dir loro che lei non c’entra niente, non ha detto niente di sbagliato perché non ne avrebbe manco avuto il tempo, manco un minuto che era dentro ed è rischizzato fuori, sembrava terrorizzato, chissà cosa….la famiglia viene distratta da un accecante fascio di luce che dalla finestra rivolta verso la strada inonda la stanza, luce accompagnata da un urlo straziante e prolungato, agghiacciante. Francesca e i suoi corrono ad affacciarsi, ma non c’è più nulla,silenzio di tomba, la strada è deserta e l’unica luce è il vecchio lampione con la lampadina scassata che illumina a intermittenza.
    Oddio…che cazzo era? Oddio che ansia…famme chiamà Matteo…oddio aiuto che cazzo di serata…Francesca impugna il telefonino e fa scorrere la rubrica frettolosamente, sceglie il numero di Matteo e chiama..ma un messaggio registrato l’attende:
    -TIM: free message : l’utente da lei chiamato al momento non è raggiungibile..e non lo sarà mai più.

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