1. Mentre I Soliti Avidi Noti
    poesia

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    Mentre i soliti avidi noti
    trovano scuse per soddisfare
    La loro lussuria
    E manco se sprecano a cerca scuse convincenti
    Come sopporti quest’impotenza,
    sorella, fratello, noi “gente comune”
    chi non ha mezzi per difendersi
    da sta valanga di cazzate.
    Sempre le stesse le vittime
    Sempre gli stessi impuniti carnefici.
    Quanto tempo abbiamo ancora
    Da perdere a chiederci se è meglio
    Morire liberi o vivere schiavi?
    Per quanto ancora confonderemo
    Le piogge frequenti di luce assassina
    Coi nostri fuochi d’artificio?
    Last Post by Zelig il 4 Nov. 2013
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  2. Apprendre le marxisme en 2013

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    articolo
    francese
    témoignage
    By Zelig il 24 Oct. 2013
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    Apprendre le marxisme en 2013

    Chiara Branca

    À nos jours, la gauche européenne m’apparaît intellectuelle, élitiste, incapable de comprendre l’électorat – ce qui expliquerait la préférence des classes travailleuses pour les messages plus concrets de la propagande électorale de centre-droite.

    Et tout de même, une classe ouvrière marxiste existe encore en 2013. J’ai pu découvrir cela à travers une expérience directe : l’université d’été marxiste (INEM) organisée par le Parti du Travail de Belgique (PTB).

    N., militant du parti, m’explique : les représentants élus du PTB suivent une ligne rigoureuse afin de garder un lien étroit avec les travailleurs. Lorsqu’ils accèdent aux sièges parlementaires, touchant donc un salaire de 5'000 € par mois, ils ne vont garder pour eux que l’équivalent du salaire moyen d’un ouvrier, à savoir entre 1'400 et 1'600 € par mois environ. Le reste est versé à la trésorerie du parti.

    Une règle non-négligeable, lorsqu’adopter un niveau de vie qui met à l’abri des préoccupations économiques de ceux que l’on prétend défendre constitue le danger de ne plus voir et comprendre la réalité de ces derniers.

    Encore, les connaissances pratiques des ouvriers sont valorisées au moyen d’une discrimination positive à leur égard. Toujours dans ce même esprit, « les intellectuels » du parti sont quant à eux vivement encouragés à enrichir leur expérience d’un travail en milieu ouvrier. Voici la base de départ des organisateurs de l’INEM.

    L’INEM offre une des très rares chances de connaître l’économie marxiste et d’en débattre à un niveau approfondi ; un apport fondamental pour comprendre les engrenages et les impasses structurelles d’un système économique et monétaire qui est évidemment en train d’imploser.

    Ce qui m’a frappé positivement a été l’hétérogénéité des étudiants. Cette année, les 400 inscrits provenaient de toute sorte de tranche d’âge, de groupe social, économique, culturel, national, linguistique, sexuel. Ce qui développe le second apport fondamental de l’INEM : le remarquable « capital humain » que chaque personne emmène ici et qui fait que tous les présents, à mes yeux, viennent ici pour apprendre et enseigner à la fois.

    Chacun paraissait avoir une histoire digne d’une interview.

    I. est un ancien militant d’Euskadi Ta Askatasuna (ETA), l’organisation armée qui se bat pour un Pays Basque indépendant et socialiste, et qui en janvier 2011 a déclaré un cessez-le-feu « permanent, général et vérifiable ».
    Identiquement à la plupart des militantes et militants basques arrêtés dans l’État français et espagnol, pendant son incarcération il a connu plusieurs prisons (toujours éloigné du Pays Basque), puisque la politique d’éloignement et de dispersion des prisonniers politiques basques reste une des bases fondamentales de la stratégie répressiv...

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    Last Post by Zelig il 24 Oct. 2013
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  3. Scale Mobili

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    esercizio
    italiano
    surreale
    By Zelig il 13 July 2013
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    Venerdi 12 luglio 2013

    Risalendo le scale della fermata Baldo degli Ubaldi.
    Interminabili.
    Grigie, o meglio argento ossigenate, e nere di grasso e gomma.
    Una minaccia inevitabile ed incombente come il Giorno del Giudizo sulle mie scarpette da tennis nuove di 3 ore circa, di un bianco che te devi mette l'occhiali da sole.
    Ancora più disturbante, la presenza di una punta di laccio pericolosamente sporgente verso le grinfie senza pietà degi scalini meccanici.
    Vista dai qui, sembra un incubo.
    Un'inquadratura alla Dario Argento.
    Le mie gambette, le scarpe immacolate in contrasto completo con lo sfondo:
    Un'imponenza stalinista di tre filedi scaloni mobili in incessante moto, minacciosi.
    lo scalino nasce e muore nel giro dei tre minuti che ci mette a raggiungere la fine della prima scala.
    Me paro Paura e Deadlirio a Las Vegas.
    Last Post by Zelig il 13 July 2013
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  4. La metro

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    esercizio
    italiano
    opinione
    By Zelig il 11 July 2013
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    Una zingara all’entrata si accompagna col suo scatolino musicante ed un microfono, per cantare con voce da fado “ai se eu te pego”.

    Come altri che si sentivano i più furbi, abbiamo camminato fino alla fine della banchina per sperare di incappare in un angolo arancione di posto a sedere libero, ma ovviamente a quest’ora speranze del tutto vane.

    Ritmo netto, regolare. La metro lo sai quando parte piano, può accelerare fino alla fermata perché nessuno si frappone tra lei e le rotaie in galleria.
    Nella norma.

    Ovviamente madame arguzia ha sbagliato senso di marcia. Mi accorgo di essere a Spagna e scendo sconcertata dalla mia idiozia e dal male che mi fanno i piedi.

    Incrocio uno squadrone di turisti americani che più stereotipo non si esiste, che poi lo fanno apposta, magari hanno la mia età ma adorano esibire i loro colori di battaglia manco fossero Sioux, la loro americanitudine mecdonalds tanto poco sopportata e dai Sioux e qui in Europa. A parte che siano clientela pagante è ovvio.

    Cappelli, shorts e addirittura una maglia a stelle e strisce proposta da un cristone biondo dallo sguardo vacuo che esibisce con una certa fierezza la canotta della sua confraternita al college, la quale riporta il disegno del perimetro statunitense coi colori della bandiera, insieme ad uno sgargiante “Kappa Tau Theta” in giallo.

    Geordie Shore o quasi.

    Pensare che certi personaggi , per noi italiani i protagonisti delle serie tv adolescenziali con le quali siamo cresciuti, siano persone vere.

    Lo so , è snob e ignorante quello che dico.
    Ma un fondo di credibilità in quel mito del vincente del liceo o del college che ci propinano ci dovrà essere. Qualcuno davvero vive per quel sogno.
    Forse anche noi, senza accorgercene.
    Last Post by Zelig il 11 July 2013
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  5. In Caserma

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    4 giugno 2013

    Al maggiore Ugo de Carolis la caserma é dedicata.
    Odore di frittura di pesce e una piccola sala d'attesa con poche poltroncine macchiate color acquamarina.
    Aspettiamo in quattro.
    Un uomo anziano, dall'aria confusa, si stufa del caldo opprimente e fa per entrare nell'ufficio dell'appuntato senza attendere di essere chiamato.
    Il carabiniere reagisce: "Come ti permetti di entrare qui! Lo sai che ti devo chiamare io, Benito!".
    Il vecchietto reagisce alzando la voce, pare voglia tentare minacce alla mafiosa in romanosardo. Il carabiniere dev'essere abituato alla sua presenza, perché sembra non prestargli troppa attenzione; risponde a mezza bocca e dopo poco lo fa entrare.
    Il vecchietto deve firmare. é in libertà vigilata.
    Non uno che lavora qui non viene dal Sud Italia.

    Edited by Mannaiaalleminne - 13/7/2013, 11:41
    Last Post by Zelig il 10 July 2013
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  6. IO

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    esercizio
    italiano
    poesia
    By Zelig il 10 July 2013
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    2007
    IO.
    Io vedo.
    Io ho una corretta percezione delle cose.
    Io sono sana.
    Io ho i cinque sensi sviluppati al massimo delle loro facoltà.
    Io so leggere e scrivere.
    Io ho fatto tutte le scuole.
    Io ho una casa.
    Io vado in vacanza.
    Io faccio shopping.
    Io vado al cinema.
    Io ho un mio mezzo di locomozione.
    Io ho una famiglia.
    I miei genitori sono vivi e mi vogliono bene.
    Io ho degli amici.
    Io mi diverto.
    Io ho tempo e modo di riflettere.
    Io posso sognare.
    Io sono una viziata figlia unica occidentale.
    Io ho la tv, il computer, il frigo pieno, il letto caldo.
    Io vivo in un paese sviluppato, basato su un’economia capitalista.
    Io ho armadi di vestiti che non metto perché non mi piacciono più.
    Io ho la donna delle pulizie.
    La mia laurea, il mio diploma valgono anche all’estero, negli altri paesi sviluppati.
    Io posso andare in Brasile e comprarmi una casa con un anno di paghette.
    Io ho tutti gli organi funzionanti.
    ……e non me ne ero mai accorta.
    Last Post by Zelig il 10 July 2013
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  7. Pensieri su di un bar da una ragazza maleducata di buona famiglia

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    Venerdì 5 luglio 2013 – Bar Revenge, viale Manzoni


    Caffè freddo in un bar gestito da una coppia di cinesi che si chiama “Revenge”, e mi parte l’idea che sia alla faccia dell’altro bar più grande e frequentato che sta proprio sopra l’uscita della fermata della metro come un’oasi d’aria condizionata dopo il monte delle scale mobili.
    E comunque, questo caffè freddo di Shangai, a me che il caffè freddo non m’è mai piaciuto, sembra ottimo.
    A un tavolino in tovaglietta blu alla mia sinistra, un uomo in jeans e occhiate tra l’ansioso e l’imbarazzato tenta un paio di partite alla slot machine.
    Hai capelli sale e pepe, un enorme orologio col cinturino verde acido e lo sguardo ora completamente assorto verso lo schermo colorato.
    Rigira la pila di gettoni nella mano come strofinasse stile rituale la palla prima del lancio decisivo nei film sul baseball.
    Gianna Nannini su Radio Subasio ci ricorda che neanche il più grande degli artisti può produrre solo capolavori vita natural durante.
    Qualcuno dovrebbe dirlo a Woody Allen.
    Lo scroscio di gettoni contro la lamiera attira la mia attenzione; l’uomo sa il fatto suo a “Eggstra Fowl play”.
    In tutto questo non è da tralasciare la restante clientela del Revenge.
    A parte turisti e passanti sfiniti che entrano ed escono per acque o ghiaccioli, all’altro capo del locale in un tavolino solitario, siedono senza avere l’aria di doversi curari di affari impellenti altri tre avventori, la cui terra di origine non mi é del tutto chiara. Uno dei tre è senza dubbio sudamericano, quei tratti caratteristici come se la Cordigliera glieli avesse marcati addosso.
    Bevono birra e sul tavolo c’è anche qualcosa di scuro con ghiaccetti che pare amaro o simili.
    Guardano i passanti. Ogni tanto scoppiano in risate complici, ma che mi danno l’impressione di avere un qualche retrogusto di triste.
    L’andino, che mi aveva guardato al mio ingresso nel bar, trova una sorta di scusa per avvicinare gli occhi alla tasca posteriore dei miei shorts quando devo passargli vicino per andare verso il bagno.
    Proprio mentre scrivo queste very ultime parole, sul mio braccio sinistro si spalmano i glutei di una turista di età imprecisata, direi decisamente over 35, che si siede accanto a me con un'amica a prendere un caffé. Come te sbagli, non ce la faccio ovviamente a desistere dall'intromettermi nei loro discorsi riguardo il cenare nel suddetto bar Revenge,nei quali guardano le figure del menù con speranzosa ingenuità. Tento di proporre loro un posto decente dove cenare, che i fatti miei proprio non me li so fare, il tutto in un baretto minuscolo e poco popolato e quindi facilmente udibile dai poveri gestori.
    Non sembrano convinte, comunque se ne vanno.
    Credo che l'uomo alla slot alla fine abbia perso.

    Edited by Mannaiaalleminne - 13/7/2013, 11:43
    Last Post by Zelig il 10 July 2013
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  8. Africa

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    italiano
    poesia
    By Zelig il 9 July 2013
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    24.4.2013

    Nella terra dei contrasti
    Sono stata, ho vissuto
    (per così dire)
    il paradosso.
    Ora tutto non fa che diventare sempre più relativo.
    Sento proprio i piedi che
    Si staccano da terra,
    fuggire è sempre più allettante.
    Dove ci porta
    questa condotta.
    Dove vado?

    ….

    Attiviamoci
    Desideriamo, sogniamo e lottiamo
    avviciniamoci, non scappiamo.
    é un buon giorno per decidere di vivere senza paura.
    Last Post by Zelig il 9 July 2013
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  9. Roma2

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    inglese
    poesia
    By Zelig il 9 July 2013
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    1/7/2013 h 7:52


    Ridiculous thoughts
    over my future
    won’t end up changing my attitude.
    While trembling and spinning over
    my favourite roman bridges
    I am maybe going, finally,
    to challenge myself.
    Last Post by Zelig il 9 July 2013
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  10. Roma

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    francese
    poesia
    By Zelig il 9 July 2013
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    17/5/2013

    Je veux de toi ton âme, ton amour,
    ma belle ville capitale
    je sais que t’es promise, mais donne-moi pourtant
    tout ce qui te reste
    tu me régales.
    Last Post by Zelig il 9 July 2013
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